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ossidiane
IL MONDO IN PRESENZA DI COSE

di Alberto Zanchetta

 

Per analogia si potrà  parlare di “segni” per quanto concerne le più recenti opere di Mauro Pipani. L’elemento figurale che in origine poteva attingere a immagini del reale, nell’incedere degli anni ha subito una convulsa quanto irriducibile inflessione determinandone la consequenziale codifica, cagione di una autoriflessività che oggi lo porta a guardare solo verso se stesso (ovvero la linea non disegna/designa nulla più di sè). Sviluppando un proprio, autonomo, finanche gravido repertorio aniconico. Pipani è riuscito a intuire una spirale di collegamento continuo tra le varie forme di stratificazioni … una spontanea proliferazione di morfologie avulse alla realtà, elementi replica(n)ti di cui ne sono un esempio le filiformi scritt(ur)e, tutte votate a un inventario conoscitivo, a una pratica della catalogazione come quattro anni prima Marco Meneguzzo a proposito del modus dell’artista: senso della superficie, attenzione quasi maniacale della variante, piccoli giochi di spostamenti visivi, allusioni sentimentali attraverso la parola, poetica del frammento, una differente ripetizione, impaginazione sapiente nel singolo lavoro come nella composizione seriale di cicli espressivi.


Estratto dal catalogo della mostra NOIR - Ed. Girasole A
rte Ravenna
Galleria Sumitra Ravenna


 

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